Ancora una nota da parte dell’INL che si aggiunge (e conferma) quanto già anticipato con la Circolare n.8/2019 diramata dallo stesso Ispettorato.
In particolare, la legge prevede l’incremento delle sanzioni in caso di impiego irregolare di lavoratori beneficiari del Reddito di cittadinanza (Rdc) (art. 3, c. 3 quarter, DL 12/2002).
L’Ispettorato nazionale del lavoro ha chiarito che l’aggravante si applica non solo nei casi in cui il lavoratore “in nero” sia l’effettivo beneficiario del Rdc, ma anche qualora appartenga al nucleo familiare del beneficiario (Nota INL 11 settembre 2019 n. 7964).
Gli appartenenti del nucleo familiare infatti, per definizione normativa, risultano a loro volta destinatari del beneficio (art. 2, c. 1, DL 4/2019).
In riferimento alle ipotesi di reato connesse al percepimento del Rdc, l’INL fornisce le seguenti ulteriori indicazioni:
- nei casi in cui il richiedente del Rdc non abbia comunicato, al momento della presentazione della domanda, l’attività lavorativa “in nero” svolta da uno dei componenti del proprio nucleo familiare, si configura un reato a carico del richiedente (art. 7, c. 1, DL 4/2019);
- nei casi in cui l’attività lavorativa “in nero” del familiare sia iniziata dopo la presentazione della domanda di Rdc e non sia stata integrata tra le informazioni sui compensi percepiti con il modello RDC Com esteso, si configura un reato a carico del lavoratore irregolare ( art. 7, c. 2, DL 4/2019
Si allega la Nota INL 11 settembre 2019 n. 7694
Nota-INL-11-settembre-2019-n.207964