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Esonero contributivo lavoratrici madri: esempi di calcolo per l’elaborazione della busta paga

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La legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024) ha confermato l’applicazione della misura di riduzione del cuneo contributivo riservata alle madri che lavorano a tempo indeterminato introdotta nel 2024. Cambiano però i requisiti di spettanza del beneficio contributivo e viene ampliata la platea delle lavoratrici beneficiarie, includendo anche quelle che lavorano a tempo determinato o sono autonome. Come impatteranno le novità sull’elaborazione delle buste paga già da gennaio 2025

La legge di Bilancio (legge n. 207/2024) riconosce, a partire dall’anno 2025 e nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico delle lavoratrici con due o più figli.

Si tratta di un bonus contributivo analogo a quello che nel 2024 ha comportato l’abbattimento del 100% dei contributi IVS a carico della lavoratrice, nel limite di 3.000 euro annui, pari a 250 euro mensili (3.000 / 12) che, per i rapporti di lavoro instaurati o risolti in corso di mese, detta soglia dev’essere riproporzionata assumendo a riferimento 8,06 euro (250,00 / 31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero.

A chi spetta

Il nuovo esonero contributivo riguarda, oltre alle lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, assunte a tempo indeterminato e determinato (con esclusione delle lavoratrici domestiche), anche:

  • le lavoratrici autonome;
  • le imprenditrici in contabilità ordinaria e semplificata;
  • le titolari di reddito di partecipazione.

N.B. Restano escluse le lavoratrici autonome operanti con partita IVA in regime forfetario.

Il riconoscimento dell’esonero spetta, per il 2025 e 2026, se la lavoratrice è mamma di due o più figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

A decorrere dall’anno 2027 la misura sarà riservata alle lavoratrici madri di 3 o più figli, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

N.B. Il reddito imponibile ai fini previdenziali non deve superare l’importo di 40.000 euro su base annua.

Misura dell’esonero

La misura della riduzione (parziale) dei contributi IVS a carico delle lavoratrici dipendenti e autonome sarà definita con apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Al D.M. è altresì affidato il compito di definire le modalità per il riconoscimento del bonus e le procedure per il rispetto delle risorse stanziate, pari a 300 milioni di euro annui.

La procedura di accesso al bonus sarà definita, una volta entrata in vigore la normativa di legge, dallo stesso decreto ministeriale attuativo se non addirittura con apposite circolari e / o messaggi INPS.

Fonte IPSOA.it