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Brexit: istruzioni INPS su prestazioni previdenziali e assistenziali

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Il Consiglio europeo ha adottato la decisione relativa alla conclusione dell’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea. L’adozione fa seguito al voto con cui il 29 gennaio il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione e alla firma dell’accordo di recesso da parte dell’UE e del Regno Unito, avvenuta il 24 gennaio.

L’accordo di recesso, entrato in vigore il 31 gennaio 2020 all’uscita del Regno Unito dall’Unione, segna l’inizio di un periodo transitorio, il cui scopo è quello di garantire più tempo ai cittadini e alle imprese per adeguarsi alla nuova situazione. Il periodo transitorio, salvo proroghe, terminerà il 31 dicembre 2020.

Durante il periodo transitorio il Regno Unito, anche se ha cessato di essere uno Stato membro dell’Unione europea, continuerà ad applicare il diritto dell’Unione.

A seguito del recesso, con la circolare INPS 4 febbraio 2020, n. 16 l’Istituto fornisce le istruzioni operative in materia di prestazioni pensionistiche, familiari, di disoccupazione, malattia, maternità e paternità, legislazione applicabile, distacchi di lavoratori all’estero, recuperi di contributi e prestazioni indebite, pensionistiche e non pensionistiche, e sulle modalità degli scambi di informazioni tra istituzioni previdenziali.

Si segnala, in particolare, che per l’accertamento del diritto e il calcolo delle prestazioni previdenziali, durante il periodo transitorio ai cittadini dell’Unione e del Regno Unito continueranno ad applicarsi i regolamenti comunitari (CE) 883/2004 e 987/2009 in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi.

Fonte INPS