Cosa prevede il nuovo contratto nazionale del comparto bancario: aumenti di stipendio, diritto alla disconnessione, conciliazione lavoro-famiglia.
Siglata l’intesa sull’ipotesi di accordo per il nuovo CCNL che coinvolge 282mila bancari. Il nuovo contratto nazionale del credito prevede diverse novità valide fino al 31 dicembre 2022, prima tra tutti l’aumento di stipendio pari a 190 euro che sarà erogato in tre fasi diverse: 80 euro a gennaio 2020, 70 euro nel 2021 e 40 euro alla fine del 2022.
Stando al CCNL siglato dalla FABI con le altre organizzazioni sindacali e l’ABI, inoltre, viene eliminato il salario d’ingresso mentre sarà favorita la conciliazione tra lavoro e vita privata, così come l’inclusione e le pari opportunità. Si prevede anche la creazione della banca del tempo per le donazioni di ferie, ore e permessi fra colleghi, mentre si garantisce anche il diritto alla disconnessione per assicurare un maggiore rispetto alla vita privata dei lavoratori del comparto.
Per i bancari, inoltre, il mancato raggiungimento di budget e obiettivi di vendita, non intaccherà le valutazioni delle loro prestazioni lavorative. Una nuova una cabina di regia tra i sindacati e l’ABI, invece, servirà per analizzare e condividere l’impatto delle nuove tecnologie nel settore bancario e stimare l’eventuale nascita di nuove figure professionali.
Dopo quasi un anno di trattative complesse, abbiamo ottenuto anzitutto un importante riconoscimento economico per le lavoratici e i lavoratori, in linea con i risultati delle banche, gli utili conseguiti e i dividendi distribuiti agli azionisti. Con l’accordo, viene anche confermata la centralità del contratto nazionale rispetto agli accordi di gruppo – ha commentato il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni.
Fonte PMI.It