Il documento contiene linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio e fornisce indicazioni operative per aumentare l’efficacia delle misure di precauzione che sono state adottate per contrastare l’epidemia
“La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione”. È questa la premessa del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, sottoscritto sabato 14 marzo da sindacati e associazioni di categoria – su invito del presidente del Consiglio e dei ministri dell’Economia, del Lavoro, dello Sviluppo economico e della Salute – con l’obiettivo di evitare il blocco dell’operatività delle imprese in questa fase emergenziale, garantendo allo stesso tempo la tutela della salute dei lavoratori.
Un piano di azione condiviso articolato in 13 punti. A questo scopo, il documento contiene linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio e fornisce indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure di precauzione adottate per contrastare l’epidemia da Coronavirus. Tredici gli ambiti di intervento previsti, dalle modalità di ingresso in azienda all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, dalla gestione degli spazi comuni alla sorveglianza sanitaria.
I dipendenti potranno essere sottoposti al controllo della temperatura. Le imprese, in particolare, informano i propri dipendenti circa le disposizioni delle autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliant informativi, a partire dall’obbligo di rimanere a casa in presenza di febbre oltre i 37,5° o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria. Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, potrà anche essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. L’ingresso in azienda è precluso anche a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Coronavirus o provenga da zone a rischio epidemiologico.
Modalità di accesso dei fornitori esterni e sanificazione dei locali. Per l’accesso, il transito e l’uscita di fornitori esterni è opportuno individuare modalità, percorsi e tempistiche predefinite, per ridurre le occasioni di contatto con il personale dei reparti coinvolti. Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi e non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. L’impresa assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. È obbligatorio, inoltre, che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani.
Mascherina obbligatoria per chi lavora a meno di un metro di distanza. Nei casi in cui la mansione svolta imponga di lavorare a meno di un metro di distanza e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione, come guanti, occhiali, tute, cuffie e camici, conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie. L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta al loro interno e del mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano.
Smart working, turnazione e rimodulazione dei livelli produttivi. Il documento ribadisce anche l’opportunità di utilizzare lo smart working per tutte le attività che possono essere svolte presso il domicilio o a distanza e, nel caso in cui vengano utilizzati ammortizzatori sociali, di valutare sempre la possibilità di assicurare che riguardino tutto il personale, anche con opportune rotazioni. Sarà inoltre possibile procedere a una rimoludazione dei livelli produttivi e assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione, con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili. Sono sospesi e annullati tutti i viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordati o organizzati.
Stop alle riunioni in presenza e alla formazione in aula. Per quanto riguarda la gestione dell’entrata e dell’uscita dei dipendenti, si favoriscono orari scaglionati, in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Gli spostamenti interni devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali. Non sono invece consentite le riunioni in presenza, salvo quelle necessarie e urgenti per le quali sia impossibile il collegamento a distanza. Sono inoltre sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula.
Gestione dei casi sospetti di infezione. Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, si dovrà procedere al suo isolamento e a quello delle altre persone presenti nei locali, informando immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute. Per consentire di applicare le misure di quarantena necessarie, l’impresa collabora con le autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti” di una persona presente in azienda che sia stata riscontrata positiva al tampone Covid-19.
Fonte INAIL